LA FORNACE DEL MONTE TREGIN e LA MULATRIAL DEI CINGHIALI

fornace monte tregin

LA FORNACE DEL MONTE TREGIN e LA MULATRIAL DEI CINGHIALI

La mulatrial dei Cinghiali di Casarza Ligure è una di quelle mulatrial che ti fa provare l’emozione del ritorno in un posto dove hai vissuto per molti anni e riscopri alcuni ricordi dentro un cassetto o dentro un baule.

Credo che ognuno di noi abbia giovato di una appagante sensazione di pace rivedendo insieme ad amici le foto di un tempo passato o rileggendo i propri fumetti, tenuti religiosamente dai nonni in uno scaffale dell’armadio.

E’ un momento magico che si ripropone ogni volta, come se ci fosse sempre qualcosa da riscoprire o da ricordare e, quando torni a casa, provi sempre la nostalgia di dover rientrare.

Il Motoclub Stella Corse di Casarza Ligure è riuscito a riproporre in chiave motoalpinistica le medesime sensazioni, tanto che il percorso si rinnova regalando momenti di pace, divertimento e ricordo strabilianti ogni volta come se fosse la prima!

L’organizzazione quest’anno ha accolto 165 motoalpinisti, nonostante nei giorni precedenti la pioggia e le previsioni fossero avverse, catturando l’attenzione dei novizi e dei veterani con un giro caratterizzato esclusivamente dalla presenza di sentieri e mulattiere, ripristinati ad arte dai soci del Motoclub.

I ragazzi del MC, capitanati da Federico Baroni, hanno allestito la partenza presso la Polisportiva di Casarza Ligure con la consegna della maglietta di tessuto tecnico traspirante e con lo scatto del “Cinghialselfie” per il ricordo della manifestazione.

Il tracciato è stato organizzato anche con l’obiettivo di far conoscere le vestigia rurali perdute nelle vallette trasversali affluenti nella val Petronio, riscoperte e ripristinate volontariamente dai soci del sodalizio.

Dopo la prima reliquia del Mulino di Cardini, restituito dai lavori dell’anno precedente ed ora  completamente ripulito, quest’anno invece si sono dedicati alla riscoperta di un’antica fornace per la preparazione della calce, funzionante dai primi anni del 1.900 fino all’immediato dopoguerra.

fornace tregin

Uno strumento vitale per la popolazione di quelle valli che gli permise di realizzare il legante necessario per costruire le loro case e popolare gli anfratti più nascosti del territorio.

Ogni reperto ritrovato è stato dotato dal Motoclub di una targa in metallo con la serigrafia dei documenti attestanti la loro datazione storica e l’uso per cui sono nati.

La parentesi storica perciò ha elevato le chiavi di lettura di una Mulatrial già appagante, caratterizzata tecnicamente da molteplici passaggi di guida motoalpinistica tali da soddisfare ogni palato.

Abbiamo trovato lungo il tracciato nuovi passaggi hard e “zone fantasma” di tratti fettucciati da percorrere a zero per valutare la propria tecnica sotto l’occhio attento degli organizzatori con l’apposizione di un “bollino” sul numero a testimonianza del momento.

Storia, ricordo e divertimento si sono poi ritrovati ai due punti di ristoro con i prodotti tipici della zona, salame di cinghiale (quello della mulatrial …) formaggi e focaccia seguita da dolce e vino bianco e rosso.

L’organizzazione ha predisposto un altro punto di sosta alla Fornace del Monte Tregin con la proposta di un bicchiere di vin brulè per reintegrare le energie nella seconda parte del giro.

La visione di questo parallelepipedo di pietre, legate con la calce, con quell’arco di mattoni rossi nella foto può sembrare un normale edificio come quelli che si trovano in ogni punto del nostro entroterra ma invece eravamo di fronte ad un contesto molto importante per la popolazione di allora.

La fornace è “appesa” alle pendici del monte Tregin da cui gli abitanti traevano la pietra calcarea da calcinare nella fornace con un lavoro molto attento poichè occorreva preparare il materiale in un “altoforno rurale” ed il focolare alla base doveva essere costantemente alimentato per giorni per evitare che il processo di calcinazione non andasse a buon fine.

I panorami circostanti peraltro riempivano l’animo di pace con la vista del Mar Ligure in quiete in attesa della prossima stagione balneare.

Alcune valli di pietrame arido sono popolate di pini i cui aghi caduti al suolo creano un tappeto tale da ricoprire ogni traccia del passaggio delle nostre ruote e, se ci si ferma un attimo a riflettere, si può capire veramente quanto importante sia riscoprire gli antichi percorsi di collegamento dei vari anfratti naturali utilizzati dalle prime popolazioni che vissero in questo territorio.

Questa sensazione mi ha accompagnato fino al termine del giro con la visione di nuovi percorsi emergenti dal paesaggio, con quella sensazione di dover ripartire avendo ancora tanto da scoprire e ricordare a “passo di mulo sui sentieri dei cinghiali”.

L’amministrazione Comunale, nella persona del Vice Sindaco Maurizio Miglietto, ha apprezzato notevolmente la portata della manifestazione e la valenza data dalla presenza dei motoalpinisti nel territorio di Casarza Ligure tanto voler comunicare alla Regione Liguria i risultati dell’attività prestata dal Motoclub Stella Corse.

Il Motoclub e l’Amministrazione comunale peraltro stanno organizzando l’edizione dell’anno prossimo con l’obiettivo di proporre un percorso in comune con le maratone escursionistiche allo scopo di ottimizzare le risorse per la pulizia ed il ripristino dei sentieri e far trovare un percorso già tracciato, segnato e “rullato” dalle ruote delle moto per gli escursionisti

Una conferma che i motoalpinisti e i motoclub sono una risorsa anche per questo territorio perchè, grazie alla passione, rivivono le loro storie e le loro emozioni e le possono condividere con tutti affinchè ogni volta si possa scoprire qualcosa di nuovo nel ricordo del passato!

Grazie di esistere, alla prossima edizione!

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