IL BACIO DI DAMA ALLA MULATRIAL DI VARAZZE 2016

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Il sapore di un “Bacio di Dama” particolare, farcito con cacao miele e uova, mi riporta prepotentemente alla memoria la Mulatrial di Varazze di domenica 27 novembre dove, al posto della canonica maglietta, l’organizzazione dell’omonima sezione trial del MC della Superba ci ha proposto una confezione di prelibatezze della Pasticceria Punto Dolce, preparata con ingredienti di classe, semplici e genuini.

mulatrial varazze 2016

Che domenica fantastica, prima il sole d’inverno ci ha scaldato alla partenza, allestita per la seconda volta sul Molo di Santa Caterina tra striscioni, bandiere e il pallone gonfiabile della Goldentyre, mentre molti motoalpinisti si “selfavano” sui social con gli amici e i famigliari sulla spiaggia.

MULATRIAL VARAZZE 2016

Poi la sua luce abbagliante, riflessa dal mare, ha illuminato una serie di panorami da cartolina mentre ci inerpicavamo in 360 sulle Pendici del Monte Grosso, prima da Ca Nova e poi dalla frazione del Salice.

MULATRIAL VARAZZE 2016

Dopo le registrazioni, gestite a tempo di record dalle segretarie tuttofare del Motoclub, il numero elevato dei partecipanti ha creato una coda all’inizio del primo sentiero, rallentato dalle rocce e dai sassi, un “sacrificio” purtroppo reso necessario dall’unica possibilità di eliminare almeno 7 km di asfalto ….

MULATRIAL VARAZE 2016

Varazze però ci ha proposto un contesto di vera classe per una mulatrial a chiusura di stagione che, solo alla sua seconda edizione, probabilmente ha già rappresentato un punto di svolta generale a testimonianza della maturità di queste manifestazioni.

L’attenzione delle amministrazioni e delle attività economiche locali coinvolte dalle mulatrial infatti è salita con l’apprezzamento della presenza dei motoalpinisti, nota per l’educazione ed il rispetto per il territorio ed i suoi abitanti.

La cittadina di Varazze peraltro è stata favorevolmente impressionata dagli ultimi eventi organizzati questa estate, come l’Urban Trial con 8.000 presenze durante la prova di campionato italiano indoor.

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Lo stesso indotto del trial sta apprezzando questi eventi, tanto che anche gli importatori italiani delle moto, quali Vertigo e TRS, rispettivamente Roberto Bianchi e Alex Favro, hanno portato di persona le loro moto in mezzo alla moltitudine dei motoalpinisti dove si sono visti alla loro guida con personaggi ed esponenti del mondo del trial quali Andrea Buschi, Direttore Tecnico Federale FMI, Silvano Brambilla di Mototrial.it e Christian Valeri di infotrial.it.

mulatrial varazze 2016

Un test per le nuove moto e un’occasione per trovare nuovi spunti, per i servizi da pubblicare in rete o forse per cercare una scusa allo scopo di passare una giornata in relax, in piedi sulle pedane con gli amici, dileggiandosi sui vari passaggi più o meno tecnici, prima di arrivare in scioltezza al ristoro al Santuario della Madonna della Guardia.

Nella sostanza la rete ormai è densa di servizi e prove di moto realizzate alle mulatrial, per ora registro Ossa, Scorpa, Vertigo e Trs e qualcuna di queste le ho perfino piacevolmente provate alla Mulatrial del mare di Albenga, alla Mulatrial delle Pertiche di Forno D’Ono o alla Trialfest di Castel D’Aiano in vari momenti e, come me, i motoalpinisti hanno potuto apprezzare dal vivo e nel loro ambiente l’efficacia e l’efficienza di questi modelli lungo i loro sentieri.

A Varazze ho avuto la fortuna di “giocare” anch’io con un “test” (si fa per dire …) a 4 T con quella che ritengo la “Dama motoalpinistica” delle moto da trial: la Beta Evo 300 2016, una signora silenziosa all’inverosimile ed accattivante come poche nella sua linea caratterizzata dalla livrea bianca del telaio idroformato, unico tra tutti i modelli presenti sul mercato.

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L’ avevo apprezzata altre volte, prima al Beta Day di Rignano sull’Arno e poi al Pro Park di Ceranesi ma ci mancava un giro completo con la Evo 4 T su una mulatrial con un terreno tecnico come i “Sassi” di Varazze cosi, l’amico Sergio Parodi presidente del mio motoclub della Superba, mi ha offerto la sua nuova cavalcatura per completare l’esperienza.

E che esperienza, nella migliore delle prospettive sono perfino riuscito a capire la tecnica dell’avviamento di questo motore, tanto da dimenticarmi di essere su un 4T.

Dopo mezz’ora di giro la messa in moto a caldo o a freddo era nel mio dominio di conoscenza ed al ristoro la leggenda dell’avviamento difficile dei 4t a pedale ormai era solo un ricordo.

Certo, qualche dritta ci vuole all’inizio su come usare l’arricchitore, chiudere l’aria o gestire la funzione della manopola del gas completamente aperta ma, una volta acquisite queste semplici nozioni, si ha sotto le pedane un attrezzo per il motoalpinismo, dannatamente efficace come un Hummer, inarrestabile, ma leggero e silenzioso, con un motore che gira esattamente come vuoi, direttamente proporzionale alla sensibilità micrometrica imposta dalla rotazione della manopola del gas, tale da escludere ogni incertezza, nonostante si pretenda trazione al minimo limite dei giri su una partenza estrema o si voglia farla scorrere in discesa.

Me ne sono accorto quasi subito sulla prima salita, chiamata Hard Rock dai discesisti di MTB …,un concentrato di saliscendi dotato di una miscela di sassi, curve e tornanti dove il frullare delle valvole al minimo del 4 T mi dava l’impressione di “sentire” lo scricchiolio delle pietre e della ghiaia sotto i tasselli.

In queste condizioni, chi possiede le migliori doti di equilibrio può stupire con passaggi di aderenza a velocità veramente minimaliste mentre guarda il panorama, senza temere di avere tra le gambe un ronzino ansimante perché, in realtà, appena apri la manetta l’energia di un vero purosangue ti proietta oltre ogni ostacolo o salita senza farti rimpiangere il fumoso due tempi.

Va ricordato infatti che la ciclistica e l’assetto sono quelli caratteristici della serie Evo, dove le indirizzi vanno, sempre dritte senza esitare ma se invece cambiano traiettoria allora è il pilota che le sta sbilanciando con la sua postura.

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Dal punto di vista motoalpinistico è veramente una moto dotata di un’eccellenza di equilibrio per silenziosità, consumi contenuti e funzionalità con un comportamento pacato e discreto, nascondendo l’esuberanza tipica delle sue colleghe ma in grado di dimostrare il suo carattere deciso quando glielo chiedi, una vera “Dama” di classe che, quando ti bacia, lascia il segno.

Come le Dame un po’ presuntuose che credono di essere un gradino sopra alle altre anche la Evo ha una sua caratteristica opinabile, per me insopportabile, che la contraddistingue negativamente rispetto a tutte le sue colleghe.

L’assurdità appesa a sbalzo sopra la ruota posteriore ha la presunzione di rappresentare un parafango ma invece ti ripara e protegge come lo può fare meglio un’unghia ricostruita, incollata da un’estetista ad un mignolo, un’appendice esteticamente discutibile e funzionalmente inutile per l’uso a cui è stata dedicata.

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A Varazze ho testato anche l’inefficacia di questa “caratteristica” per cui mi sono ricordato subito del nubifragio che imperversò sul territorio la settimana precedente infatti tutta l’acqua rimasta, intrisa di fango, mi è stata proiettata dalla ruota su ogni parte possibile del corpo… un vero disastro!

Sperando in un nuova proposta dalla casa questo è un problema eliminabile “accrocchiando” l’appendice con una “aggiunta” di materiale plastico ai lati .. modello Scottish.

La mulatrial però devo dire che mi stava veramente regalando delle soddisfazioni importanti.

Il piacere di percorrere un tracciato guidabile veniva esaltato dai panorami sul mare che spaziavano su quasi tutta la Liguria, con il mare piatto e lucido come uno specchio, azzurro, distinguibile dal cielo limpido solo per gli sprazzi di nuvole bianche, pennellate artisticamente dalla natura sul quadro della Riviera delle Palme.

MULATRIAL VARAZZE 2016

La pinacoteca di questi paesaggi ci ha seguito praticamente in ogni anfratto del percorso, anche quando toccavamo il fondo valle dove la vegetazione marittima, così diradata, mostrava sempre un particolare punto di vista, caratterizzato per esempio dal cielo striato di bianco dal passaggio degli aerei o dal Monte Greppino sullo sfondo, un rilievo roccioso noto già dal neolitico per la sua caratteristica di attirare i fulmini durante i temporali, tanto da essere ritenuto mistico e sacro dalle popolazioni preistoriche.

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Tutt’ora i passaggi che conducono alle sue pendici sono in grado di riportarti in una dimensione avulsa dall’ordinario.

Dai panorami solari entri nel bosco che ti abbraccia e ti nasconde, mostrandoti solo la via davanti a te in mezzo ai faggi, su un folto tappeto di foglie che assorbe come un cuscino le vibrazioni trasmesse dal contatto delle ruote sui gradini di pietra, posti lì qualche millennio fa …

Belle sensazioni, so che questo tracciato vive anche grazie alla nostra presenza e al lavoro dei volontari della Sezione Trial di Varazze perciò supero subito l’idea che il minimo rumore del mio passaggio possa rappresentare un impatto, al contrario la nostra presenza permette alla comunità di trovare un percorso pulito e gestito anche per chi lo transita a piedi o in altro modo.

La zona del ristoro al Santuario della Guardia si è aperta ai motoalpinisti sul balcone del Monte Grosso, affacciato sul mare con una cucina da campo allestita ad arte per apparecchiare una tavolata carica di focaccia, affettati, formaggi e “frisceu”, le tipiche frittelle di pastella aromatizzata a piacere, il tutto innaffiato da vino rosso oltre alle solite bevande… ma non era finita qui, il top è arrivato quando è comparsa perfino la pasta alla carbonara!

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Poteva mancare il caffè?  Certamente no e infatti lo chef Fabio Damonte ci ha servito anche quello!

MULATRIAL VARAZZE 2016

La sazietà ci ha accompagnato lungo il resto del tracciato per i tratti sconnessi del Rio Arenon, nei canaloni delle Faie per continuare nuovamente sui crinali del Beato Giacomo di Varazze dove il drone di Michele Germani ha catturato le immagini dei paesaggi interessati dal passaggio dei motoalpinisti nel tratto finale della Mulatrial con rientro al Molo di Santa Caterina per la cena sui tavolini con vista mare al tramonto, degna come una Dama di gran classe.

L’atmosfera turistico da Belle Epoque della cittadina di Varazze, il suo mare, la sua riviera con i moli slanciati nel golfo e la cornice dei rilievi che la circondano hanno creato quelle condizioni per cui questa manifestazione alla sua seconda edizione possa essere già definita la “Dama” delle Mulatrial liguri.

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Un evento di classe per il motoalpinista che vuole organizzare una giornata anche per la famiglia sul lungomare mentre lui affronta un’escursione su un terreno tecnico soddisfacente ma non opprimente per raccogliere il “Bacio di Dama” della Mulatrial di Varazze.

Arrivederci all’anno prossimo!

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