RITORNO AL FUTURO AL PROPARK DI CERANESI (GE)

FUTURO TRIAL

Un nuovo tributo ai paradossi del “Ritorno al Futuro” è apparso alla Natalata 2016 del ProPark di Ceranesi (GE)….

Se Robert Zemeckis volesse proporre un remake a due ruote del suo mitico film sicuramente sostituirebbe la De Lorean con una Electric Motion, la nuova moto da trial elettrica proposta dalla bergamasca Future, un nome non a caso!

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Circa 150 persone hanno festeggiato l’avvento del Natale al ProPark con la prova delle moto da trial e da enduro di Beta e Gasgas però, per me, vedere Matteo Bosis palleggiare la Electric Motion tra gli ostacoli allestiti intorno al melograno simbolo del parco, mi ha rappresentato l’immagine di un novello Martin Mc Fly del trial, proiettato dal futuro per indicarci come elevare il trial ed il motoalpinismo nell’Olimpo degli dei del fuoristrada ed allontanare la disciplina dalle critiche e dai pregiudizi rivolti agli impatti ambientali del “vetusto” motore endotermico.

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Matteo Bosis e il melograno del Pro Park


Mi piace sognare ad occhi aperti ma alla Natalata la realtà ha superato davvero la mia immaginazione quando ho “acceso” i led della “Electric Motion” ed ho iniziato a girare lungo i sentieri del Propark, accompagnato solo dal “ronzio” silenzioso generato dalla minima interferenza della trasmissione a catena.

FUTURO TRIAL

Sono entrato in una nuova dimensione, dove l’elettronica ha superato la meccanica con un o.g.m. di tecnologia che ha generato, all’interno di un telaio in acciaio, un cuore al litio nato per alimentare un nuovo propulsore, dotato di un rotore elettrico Brushless con una potenza massima di circa 16 cv, anzi di 12 Kw!

Circa 70-75 kg di peso effettivo dovuti all’allestimento del modello scelto, con misure di telaio, pneumatici e sospensioni di una classica moto da trial, mutata geneticamente nei cromosomi meccanici del suo propulsore, in grado di suscitare con la sua guida nuove ed intense emozioni quali: sentire il fruscio delle foglie sotto le ruote o salire su una pendenza impossibile, con il solo ausilio della manopola del …potenziometro… per regolare la trazione, dimenticando l’esistenza della frizione!

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Si, nel futuro la frizione sarà superata, l’allestimento della console di guida al manubrio della E.M. prevede già due mappature di erogazione della potenza e vari interruttori personalizzabili a piacere per chiudere, ad esempio, l’energia in discesa allo scopo di consentire una minima ricarica della batteria con il freno del motore o magari si potrà preferire un interruttore a leva, a ricordo dell’appendice della frizione con una funzione completamente diversa!

La frenata è garantita dalla consueta accoppiata di freni idraulici con il posteriore comandato dalla pedalina, mantenendo così l’ultimo l’anello di congiunzione con la guida tradizionale, lasciato per assecondare gli automatismi assuefatti dal trialista nel corso della sua evoluzione.

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In realtà si potrebbero avere le due leve del freno alla console di guida del manubrio, magari combinate anche con la funzione di switch per chiudere l’alimentazione quando si frena.

La ciliegina sulla torta però l’ha messa Quirino Tironi, il patron della Future, la società di importazione di questo gioiello, quando mi ha detto di aver percorso con il modello da motoalpinismo i 55 km della Due Giorni di Folgaria senza alcuna ricarica di batteria e senza avvertire alcun calo di potenza.

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Quirino Tironi a Sx

Quirino mi ha così evocato Il mito del “ritorno al Futuro”, aprendo la copertura della E.M. per mostrare la batteria, esattamente come si comportò Doc Brown per alimentare con le energie alternative dei suoi tempi il “flusso canalizzatore” della sua avveniristica DeLorean …

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Questo significa che è praticamente possibile percorrere quasi tutte le mulatrial esistenti, con l’opportunità di ricaricare al ristoro parte dell’energia con il caricabatteria di 2 kg al seguito (come il carburante nello zaino …) e ripartire senza problemi per percorrere anche le varianti hard …

Peraltro il caricatore te lo può portare anche l’organizzazione della mulatrial, quindi si elimina anche il problema del peso!

Si, perché in effetti il modello da motoalpinismo, quello con la sella per capire .., ha una capacità maggiore del modello “racing” perché ospita una batteria più grande (qui sta la differenza tra i 70-75 kg) e quindi con più autonomia.

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Ma come va questa moto?

Oserei dire egregiamente, pur essendo equiparata ad un modello di 125 cc per l’omologazione, in realtà nell’uso motoalpinistico la sua erogazione di potenza, molto modulabile e pronta in ogni momento, è efficace almeno come se fosse un 250, tanto che, nelle salite più esasperate del Propark, intercalate da tronchi e radici viscide, sono riuscito a portarla ovunque pur avendola guidata per la prima volta.

Nascosto alla vista di “Doc Brown” Quirino, ho azzardato anche qualche passaggio più tosto nel canalone di fondo, cercando le condizioni più critiche di un giro motoalpinistico free ride, come lo può proporre il ProPark tra le foglie cadute e l’argilla saponata.

Eccezionale, ci si dimentica della moto che si “spegne …” nei passaggi impossibili, diventa preistoria anche l’idea di sostituire la pedivella con l’avviamento elettrico perché il futuro l’ha già superato, per capire è come se si fosse passato dal telegrafo allo smartphone senza utilizzare il telefono a tasti …

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Va riconfigurato l’approccio di guida sulle pedane dato che il propulsore scorre molto in discesa perciò il freno motore va aiutato con i freni poiché la resistenza, a manopola chiusa, assomiglia a quello di una seconda marcia un po’ lunga, di un motore tradizionale.

Forse è solo questa una delle sue caratteristiche che ho apprezzato di meno, pensando a certi viscidi passaggi semiverticali dove un freno motore più attivo permette di scendere con più sicurezza.

Credo sia un falso problema perchè occorrerà aprire la nostra mente e rivedere tutto ciò che oggi conosciamo sulla guida di una moto da trial e tenere solo il meglio per migliorare questa nuova realtà.

Matteo Bosis sta dimostrando ampiamente che con la E.M. si arriva a tutto ciò praticabile con l’equivalente endotermico, anche il palleggio sul posteriore senza frizione… quindi la potenzialità del veicolo esiste, occorre solo provarla a fondo per capirla.

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L’aspetto ambientale però è già senza paragoni, neppure le Mountain Bike possono competere in discesa per quanto riguarda il silenzio e la traccia a terra, rispetto a queste ultime il freno motore di una moto da trial permette di modulare l’interferenza delle ruote con il suolo su una superficie di contatto più ampia, distribuita dalle gomme a mescola morbida utilizzate a bassa pressione senza freni.

Oltre a questo ed al silenzio è da apprezzare anche l’assenza dell’alone fumoso, lasciato al suo passaggio dal motore endotermico ed avvertibile da chiunque, in particolare con i motori a due tempi.

Alone tanto presente che, quando si torna a casa, gli abiti ti ripropongono il suo “aroma” carbonioso fino a che non si chiudono in lavatrice!

Domenica al mio rientro l’abbigliamento da trial ha superato, per la prima volta, il test di accettabilità domestica e questo è un indice estremamente positivo sulla purezza a cui possiamo tendere con l’uso di una moto con propulsore elettrico.

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Concludendo, direi che ci siamo, l’obiettivo è a portata di mano, disponendo di 8 – 9.000 euro si porta a casa un prodotto della Electric Motion con una manutenzione ridotta al minimo (la normale lubrificazione della catena o la sostituzione dell’olio delle sospensioni).

Certo l’investimento c’è, però ormai è molto vicino a quello richiesto dal listino di molti modelli classici, quindi la speranza è che si arrivi nel tempo ad una riduzione o alla presenza anche dell’usato per diffonderne l’utilizzo.

I vantaggi teoricamente sono infiniti, la moto si può usare in garage o nel giardino di casa, in città, senza disturbare i vicini e chi vorrà organizzare eventi in ogni luogo, anche in aree chiuse, avrà a disposizione uno strumento eccezionale per portare il trial tra la gente e farlo conoscere.

L’elettrico avrà sicuramente meno limitazioni logistiche dopodichè lo scenario della sua sostenibilità ambientale in natura andrà gradualmente recuperato e dimostrato alle pubbliche amministrazioni però la strada sicuramente sarà più facile rispetto a quella che deve fare oggi il modello endotermico.

futuro trial

Si potranno pensare percorsi turistico-ambientali organizzati da agriturismi o da altre attività ricettive in montagna o al mare, perché no?

Se possono passare le MTB allora sarà difficile sostenere che un veicolo elettrico debba essere discriminato …

Certo, le normative attuali non prevedono questa esenzione ma fin’ora lo strumento tecnico non era ancora disponibile quindi siamo all’inizio di una nuova avventura.

Alla prossima Mulatrial del Mare di Albenga nel 2017, Quirino Tironi porterà il “Future” con la Electric Motion alla prova dei motoalpinisti per mostrare a tutti nell’anno nuovo il futuro del trial e del motoalpinismo a impatto zero.

Tanti auguri di buone feste a tutti, arrivederci ad Albenga!

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Video rappresentativi delle potenzialità della Electric Motion …